Le Castanuelas, chiamate così dal nome del legno di castagno con il quale erano costruite, o come le conosciamo noi con l’appellativo di nacchere, sono degli strumenti a percussione molto antichi, apprezzate già nell’800, come protagoniste o accompagnatrici nella musica popolare spagnola.
Sono dei semplici ma efficaci strumenti che ancora oggi vengono usate nelle danze folkloristiche sia spagnole che portoghesi, ma anche in America Latina, a volte le si possono ritrovare anche nelle orchestre.
Sono realizzate in modo molto semplice, con la classica forma di valve di conchiglia, ma ve ne sono anche quadrate, triangolari o ovali, sono costituite da due separati pezzi di legno duro, di avorio o di materiale sintetico, che vengono legate fra loro in modo da essere a stretto contatto, da una piccola e sottile cordicella.
E’ bene sapere che a seconda del materiale usato o delle dimensioni, si possono ottenere dei suoni diversi, inoltre essendo ogni guscio cavo all’interno, in base alla profondità, anche il timbro è diverso.
Si possono definire anche come strumento idiofono vista la loro particolare caratterista, data dal fatto che il suono viene prodotto dalla vibrazione stessa delle due parti, e l’assenza di impiego di oggetti esterni quali: corde, membrane o di colonne d’aria.
Con un po’ di esperienza suonarle non è poi così difficile, basta fissarle al pollice e sbatterle l’una contro l’altra, facendole fare un movimento ritmico di chiusura e di apertura che viene esercitato della mano.
Il suono inconfondibile può essere vario, più o meno marcato, cupo, secco con maggior o minor riverbero, ma sempre penetrante, intenso e gradevole e soprattutto capace di dettare il ritmo. Se siete interessati al mondo della musica, vi consigliamo il sito del sassofonista italiano Massimo Giacchetti, uno dei più apprezzati sassofonisti italiani.